L’aurora boreale è un fenomeno fisico provocato dall’urto di particelle elementari, per lo più elettroni, contro gli atomi che si trovano negli strati più esterni dell’atmosfera terrestre. A causa degli urti gli atomi si eccitano ed emettono luce di diverso colore. Le aurore hanno una grande varietà di caratteristiche e compaiono nelle regioni polari sia nell’emisfero boreale sia in quello australe, per cui è più corretto chiamarle aurore polari.
Il nostro Sole è una stella, come tante altre nell’Universo, e al suo interno si verificano processi di fusione nucleare. Le reazioni nucleari sono accompagnate dalla liberazione di energia che, dagli strati più esterni del Sole, si diffonde nello spazio circostante sotto forma di onde elettromagnetiche (luce e altre radiazioni invisibili) e di particelle elementari, per lo più elettroni e protoni. Il flusso delle particelle proiettate nello spazio aumenta o diminuisce in funzione di fenomeni turbolenti come le eruzioni e le macchie solari.
Viaggiando alla velocità di centinaia di chilometri al secondo, le particelle arrivano in prossimità della Terra e fluiscono attorno al campo magnetico che avvolge il nostro pianeta. Alcuni sciami di particelle si insinuano in corrispondenza dei Poli, dove il campo magnetico è più debole e, ad altezze variabili fra 300 e 100 km, urtano contro gli atomi della rarefatta atmosfera. In seguito agli urti alcuni atomi si caricano di energia e diventano luminescenti: per esempio l’azoto emette luci bluastre, l’ossigeno verdastre.
Così hanno origine le aurore polari, che sono più frequenti e intense quando l’attività solare è ai livelli massimi e quindi i flussi di particelle aumentano. In media, gli abitanti delle zone a 60°÷70° di latitudine possono assistere a un centinaio di aurore polari ogni anno. Eccezionalmente, in occasione delle più intense tempeste solari, il fenomeno è visibile anche alle latitudini più basse.
Informazioni by Franco Foresta Martin
L’Aurora Boreale, Aurora Borealis in latino, è un fenomeno naturale che da sempre affascina l’uomo. Il percorso che ci ha portato ad una corretta definizione scientifica è durato molti secoli, più di 25; un periodo di tempo molto lungo durante il quale la scienza ha lasciato campo libero alla nascita di leggende, miti e superstizioni ad essa legati. La realtà è che il fenomeno dell’Aurora Boreale è talmente mistico e inspiegabile ai nostri occhi che al suo apparire, le leggende, le storie, le favole che abbiamo letto ci tornano in mente e non possiamo non credere che ci sia un fondo di verità in tutto ciò che ci hanno trasmesso i nostri antenati.
I vichinghi pensavano che i suoi colori derivassero dalla luce che si rifletteva sugli scudi delle Walchirie. Esse erano le messaggere del dio Odino che arrivavano dal Walhalla in sella ai loro cavalli per designare coloro che sarebbero stati uccisi in battaglia. Una volta nel Walhalla, le Walchirie portavano corni colmi di birra agli Einherjar, i guerrieri uccisi. Le striature luminescenti erano le loro lance, le scintille intermittenti i riflessi dei loro scudi e i loro archi i Bfröst (arcobaleno), il mitico ponte attraverso il quale le anime dei defunti passavano nell’aldilà. I bagliori che si osservavano in cielo segnalavano che le messaggere erano al lavoro, indice di una battaglia in atto da qualche parte.
Per i lapponi infine l’aurora boreale era un fenomeno potente e spaventoso. Indicava infatti la presenza di messaggeri di Dio, creature da rispettare e temere. Credevano che gesti come fischiare, agitare fazzoletti o far tintinnare campanelli spingessero l’aurora ad attaccare i trasgressori. Se temevano di aver suscitato le ire delle aurore boreali cantavano più volte una filastrocca: « L’aurora boreale, l’aurora boreale tremola, tremola martello nella gamba corteccia di betulla nella mano. » Il martello simboleggiava la vendetta degli angeli quando qualcuno mancava di rispetto a Dio, mentre la corteccia di betulla creava le fiamme con cui venivano inceneriti i profanatori.
Claudia Gasperini
Maurizio Massaccesi
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